In questo articolo parliamo di quali funzioni può ricoprire la musica all'interno di un film, esploriamo come e perché è così essenziale nel cinema esaminando diversi aspetti del suo utilizzo.
Per questa "puntata introduttiva" ho voluto scrivere quelle che secondo me (dopo aver comparato varie teorie ed analisi) sono le funzioni principali che racchiudono un po' tutto quello che la musica può rappresentare in un film.
La musica nel cinema è molto più di un semplice accompagnamento, ha il potere di trasformare un buon film in un capolavoro indimenticabile.
MUSICA DIEGETICA ED EXTRADIEGETICA
Questa non è una "funzione" ma una doverosa distinzione: nel mondo del cinema, la differenza tra musica diegetica e musica extradiegetica è fondamentale per comprendere il ruolo del suono nella narrazione.
La musica definita diegetica è quella che i personaggi sullo schermo possono sentire, fa parte del mondo narrativo del film, come una radio accesa, una gruppo rock che suona in una scena o un personaggio che suona uno strumento.
La musica extradiegetica è invece quella che solo il pubblico può udire. Non esiste nella realtà dei personaggi che vediamo sullo schermo e serve a sottolineare le emozioni, il contesto o a guidare la percezione dello spettatore.
Questa distinzione ci aiuta a comprendere come la musica agisce su più livelli nel contesto narrativo della storia.
STRUMENTO DI NARRAZIONE
La musica nei film è un potente strumento narrativo, capace di trasmettere informazioni cruciali sulla trama e sui personaggi senza l'uso di dialoghi.
In questo senso la musica è utile, se non fondamentale, per creare il contesto di un film, come per esempio il luogo in cui è ambientato, proponendo sonorità caratteristiche del territorio con strumenti e armonie particolari.
Altri casi sono quando la musica trasporta lo spettatore nell’epoca narrativa del film, attraverso l’utilizzo di forme e stili musicali specifici, oppure quando sottolinea i cambiamenti e l’evoluzione degli stati d’animo dei personaggi, aiutando lo spettatore a seguire lo sviluppo della storia e delle relazioni tra i protagonisti.
La musica può anche guidare la narrazione, suggerendo sviluppi della trama o anticipando eventi futuri. Questo è particolarmente evidente nei film di suspense e horror, dove le colonne sonore possono suggerire un pericolo imminente anche quando sullo schermo non accade ancora nulla di visibile.
La musica è un linguaggio universale che supera le barriere linguistiche, e la colonna sonora arricchisce la narrazione visiva e fornisce indizi emotivi e narrativi cruciali.
STRUMENTO PSICOLOGICO
La musica può anche agire come un potente strumento psicologico, influenzando le emozioni in modi profondi e spesso sottili.
Il buon utilizzo della musica può generare nello spettatore, anche inconsapevolmente, sensazioni e sentimenti di distacco o empatia con i personaggi o con la situazione emotiva del momento, e può definire il carattere dei protagonisti.
Con la musica si possono rievocare eventi passati o far capire allo spettatore che due situazioni lontane e apparentemente non collegate all’interno della storia del film, sono in realtà relazionate tra loro, senza che questo venga necessariamente spiegato o mostrato in video.
Un altro caso di utilizzo psicologico della musica è la creazione di illusioni nello spettatore, ad esempio dando l’idea che stia per accadere qualcosa che poi in realtà non accadrà in scena.
Queste tecniche sono utilizzate per orientare il pubblico, rendendo le scene più dinamiche, intense e coinvolgenti. La musica, quindi, diventa un mezzo per esplorare le emozioni umane, rendendo completa l'esperienza cinematografica e, quando necessario, anche psicologicamente complessa.
STRUMENTO DI CARATTERIZZAZIONE
La caratterizzazione permette al pubblico di percepire più profondamente le sfumature dei personaggi e i loro conflitti interni, rendendo la narrazione più ricca e stratificata.
I temi musicali ricorrenti, o leitmotiv, sono l’ingrediente principale per la caratterizzazione: si tratta di temi musicali che sono usati per rappresentare e definire l’identità di personaggi, luoghi o idee specifiche.
I leitmotiv non sono una novità introdotta dalla musica da film ma sono un’eredità dell’opera lirica e il compositore di riferimento in tal senso è sicuramente Richard Wagner (1813-1883), che con la tetralogia de L’anello del Nibelungo ha reso i temi ricorrenti la spina dorsale della sua opera.
In particolare per i personaggi dei film, ogni tema musicale rispecchia la personalità del protagonista e il suo arco narrativo, sottolineando le sue evoluzioni.
Grazie ai leitmotiv si riconoscono immediatamente gli elementi chiave della storia e la musica diventa una sorta di "firma sonora" per i personaggi, arricchendo la loro rappresentazione e facilitando una connessione emotiva più forte con lo spettatore.
Esempio lampante di caratterizzazione lo troviamo nella colonna sonora scritta da Howard Shore per la trilogia de “Il Signore degli Anelli” (è curioso come l’esempio perfetto di caratterizzazione nel cinema abbia una affinità con l’esempio perfetto nella musica classica).
Tra gli indimenticabili temi principali se ne possono ricordare alcuni come il tema de La Compagnia dell’Anello, il tema degli Hobbit, i temi di Mordor e Gondor.
STRUMENTO TECNICO
Sicuramente meno “poetica” questa funzione rispetto alle altre, ma comunque altrettanto importante. La musica è un elemento che crea unità e struttura al film.
Spesso viene utilizzata per collegare due scene tra loro o per coprire un arco narrativo realizzato con un montaggio, che di fatto visivamente è composto da varie scene separate da un taglio netto, mentre la continuità della musica ammorbidisce e armonizza questi momenti, rendendo anche più facile la comprensione del film.
Nel prossimo articolo dedicato all'argomento parleremo delle 11 funzoni della musica da film messe a punto da Zofia Lissa nel suo scritto Estetica della musica da film.